È una malattia dell’età avanzata. Colpisce un uomo su tre dopo i 50 anni. Sebbene un ingrossamento possa essere sia maligno che benigno, e i sintomi siano uguali non c’è nessuna connessione tra le due forme. Fino a poco tempo fa le cause erano sconosciute. Alcuni medici fanno risalire l’origine della malattia al tipo di vita che si conduce oggi. Altre cause minori possono essere: abuso di diuretici, ritenzione di urina per lungo tempo, vita sessuale troppo intesa. Nei giovani la prostatite può venire per mancanza di uno sfogo dopo l’eccitazione sessuale. La continenza può essere dannosa per la prostata.
Pericolo: è una malattia da non ignorare, se non viene trattata può dare delle serie conseguenze,come calcoli renali o vescicali, nefrite, insufficienza renale e uremia.
Sintomi: dolore della regione della prostata, disagio nel sedersi. Urinare diventa difficile e provoca bruciore. La vescica non può essere svuotata completamente. Si può notare del sangue o del seme nell’urinare. Si hanno momenti di inspiegabile impotenza e eiaculazione precoce. La condizione della prostata può essere verificata con la palpazione rettale. Un aumento della pressione sanguigna e dei segni di uremia sono particolari significativi.
Trattamento: l’urina che non viene espulsa a causa dell’ingrossamento della prostata, deve essere rimossa con un catetere, ma questa pratica deve essere effettuata solamente da personale medico. Il bisogno di urinare va subito soddisfatto, perché alla vescica non è consentito di riempirsi troppo. Se la prostata risulta molto ingrossata, si rende necessaria l’asportazione di una parte di essa. Nei casi gravi, il trattamento è di tipo palliativo, cioè evitare lunghi viaggi, usare cuscini sulle sedie, ridurre l’attività sessuale, alcool e cibi piccanti vanno presi con moderazione, i farmaci antistaminici e anticolinergici vanno accuratamente evitati.
Prospettiva: la terapia conservativa o la chirurgia assicurano, se non proprio la guarigione, una notevole diminuzione dei sintomi.