Le perdite bianche possono modificarsi nel tempo e per accorgersene basta tenere conto di alcune caratteristiche. La più evidente è sicuramente il colore:
- Gialle. Le perdite di questo colore indicano una piccola infezione all’interno della vagina.
- Verde. Possono essere sintomo di una tricomoniasi.
- Bianche, ma dal cattivo odore. Possono essere sintomo di una vaginosi batterica.
- Bianche, ma abbastanza dense. Possono essere sintomo della candida.
Un’altra caratteristica da tenere in considerazione è la consistenza delle perdite bianche. Se queste sono acquose, probabilmente si è in un periodo fertile, quindi non c’è da preoccuparsi. Se, invece, le perdite si fanno molto dense, potrebbero essere segnale di una pesante infezione, quindi è necessario passare dal medico specialista.
La prevenzione
La prevenzione delle malattie legate alle perdite bianche è molto semplice nella pratica.
Il primo punto è la vaccinazione di malattie come il papilloma virus e la corretta igiene. Le zone interessate dalle perdite bianche dovrebbero essere lavate con detergenti che rispettino il Ph della pelle e la flora batterica. In più, lavaggi molto frequenti sono dannosi al pari di una scarsa igiene. Per ridurre le perdite bianche, oppure in alcune circostanze dove si è più a rischio (per esempio, dopo il nuoto in piscina), esistono dei prodotti specifici in farmacia sia per la detersione, sia in formato crema, o ancora in salviette.
Altro punto importante sono i tessuti che vengono in contatto con la zona pelvica: indumenti intimi molto stretti, oppure in fibra molto sintetica, possono portare alcuni sintomi (come perdite bianche, prurito, bruciore e irritazione). Il tessuto migliore resta il cotone, sia negli indumenti intimi, sia nei panni per asciugarsi. La comodità è sinonimo di prevenzione: capi molto aderenti, indossati per molto tempo, creano l’habitat ideale per i batteri.
Stesso discorso vale per gli assorbenti interni durante il ciclo mestruale: il loro utilizzo è in parte causa delle perdite bianche. Anche i costumi da bagno dovrebbero essere larghi, per evitare la proliferazione dei batteri che causano l’infezione.
La corretta prevenzione non può prescindere dalla protezione durante il rapporto sessuale: il preservativo rappresenta il primo strumento di difesa, mentre risulta una causa di insorgenza di particolari malattie (come la clamidia e la gonorrea) avere diversi partner.
Le lavande vaginali e l’uso di oli lubrificanti nella zona pelvica sono sconsigliati: le lavande distruggono la flora batterica (per questo vengono utilizzate raramente, a seguito di operazioni chirurgiche complesse), mentre gli oli contribuiscono alla proliferazione dei batteri. Anche grattare le zone interessate da un’infezione è rischioso: l’infezione potrebbe diffondersi, creando così problemi ancora maggiori.
Infine, durante le infezioni è consigliabile evitare i rapporti sessuali: in questo modo si cerca di ricostituire l’equilibrio perduto e si cerca di ridurre le perdite bianche abbondanti legate a infezioni in corso.
Sono valide per la prevenzione delle malattie veneree legate alle perdite bianche una sana alimentazione e una corretta attività fisica: entrambe queste pratiche generano uno stato generale di benessere in tutto l’organismo, anche nella zona pelvica.
Una dieta corretta per evitare le abbondanti perdite bianche prevede una minore quantità di: zucchero, pasta, prodotti da forno e proteine animali, mentre alimenti leggeri come lo yogurt favoriscono un sistema immunitario più forte e quindi una maggiore resistenza ai batteri che causano le infezioni a qualsiasi livello.
In ogni caso, le perdite bianche sono generalmente normali (soprattutto in alcune fasi della vita), quindi il fenomeno non scompare e non deve scomparire: le perdite bianche fanno parte delle pratiche che l’organismo mette in atto per difendere la zona pelvica da irritazioni e infezioni, quindi spaventarsi per perdite acquose che arrivano poco prima del ciclo mestruale non ha senso.
Le cure
Le cure per chi soffre di perdite bianche abbondanti dipendono caso per caso per diversi motivi. Nella maggior parte dei casi, le perdite bianche abbondanti possono essere risolte dai cosiddetti “rimedi della nonna”, ai quali non fa seguito una terapia specifica. Il medico specialista deve prima accertare la causa delle perdite bianche attraverso una visita ginecologica o (nei casi come i polipi uterini) attraverso esami specifici da predisporre su ricetta medica. Successivamente, le terapie più seguite sono:
- Terapia antibiotica. La terapia antibiotica consiste nell’assumere per via orale diverse sostanze utili a distruggere i batteri che hanno causato l’infiammazione all’interno della vagina o dell’utero. La terapia antibiotica può essere più o meno lunga in base alla situazione presente e alle disposizioni del medico. Si tratta di medicinali che possono essere acquistati solo su ricetta medica e che possono garantire una completa guarigione, accanto a trattamenti specifici e alla prevenzione. Gli antibiotici hanno componenti specifici a seconda della malattia che causa le perdite bianche. In caso di gravidanza, si cerca di evitare terapie antibiotiche molto pesanti, che potrebbero influire negativamente sul feto e sul suo corretto sviluppo. Il medico curante è il riferimento principale per quanto riguarda le terapie antibiotiche da seguire e il loro utilizzo.
- Trattamenti specifici. Questi trattamenti possono essere comuni, oppure vere e proprie terapie nei casi più gravi. In caso di malattie veneree, accanto a una terapia antibiotica, il ginecologo può combattere le perdite bianche abbondanti con una serie di detergenti specifici che si possono acquistare in farmacia. Questi trattamenti sono complementari alla cura e consentono di guarire da eventuali lesioni o ferite verificatesi all’interno della vagina a causa della malattia. Le terapie, invece, sono dovute solo in caso di infezioni particolarmente complesse: per esempio, per i polipi uterini si consiglia un’operazione chirurgica (con le conseguenze del caso), mentre per malattie veneree particolarmente invasive, si predispongono l’elettrocoagulazione e la crioterapia. In questi casi, la terapia antibiotica fa da sostegno alla terapia in ospedale e consente di guarire in un tempo medio (che dipende dalla gravità del caso presente). Altri trattamenti possono essere disposti dal medico a seconda delle necessità della paziente.
- Prevenzione. La prevenzione è l’asse portante per risolvere il problema delle perdite bianche abbondanti. Si tratta di pratiche che vanno prese in considerazione e applicate rigorosamente in tutte le fasi della vita, soprattutto a seguito di una gravidanza o di una malattia grave. Ormai si è educati alla prevenzione e il medico curante è sempre pronto a dare indicazioni che possano, nel lungo periodo, evitare una nuova insorgenza delle malattie legate alle perdite bianche abbondanti. Da sola, la prevenzione è in grado di allontanare lo spettro di numerose malattie gravi (come la sifilide). Oltre alle pratiche di tutti i giorni, per alcune malattie è predisposto il vaccino, da fare in età infantile secondo le disposizioni del medico di famiglia. In caso di perdite bianche abbondanti dovute a infezioni, la prevenzione consiste anche in pratiche da evitare: è buona norma, per esempio, evitare i rapporti sessuali durante la cura di un’infezione, così come indossare indumenti comodi in tessuto leggero per far traspirare la pelle e ridurre le perdite bianche.